giovedì 10 settembre 2015

...LA FATICA NELL'AMBIENTAMENTO...

“la fatica dell’ambientamento è del bambino, è nostra,è dei genitori. Saper stare vicini, ma alla giusta distanza,accettare le loro distanze,offrire il nostro corpo che, spesso, si fa concavo, per accogliere, contenere il loro e le loro emozioni. Una distanza che viene accorciata al punto tale che il corpo si fa vicino, quasi adesivo, quasi confuso con quello dell’altro. Una distanza che viene accorciata dall’offerta delle nostre parole, specchio e risonanza delle loro emozioni, che ancora non trovano un nome e alle quali siamo tenute a dare nome. Un processo forse arbitrario questo,ma frutto di un’attenta osservazione delle dinamiche, dei movimenti, dei gesti, della postura, del pianto dell’altro. Un prestare aiuto, senza negare loro le evidenti difficoltà, ma ancora una volta per mettere voce su queste difficoltà e andare avanti. Un saper attendere, un saper vivere un tempo che non è il nostro ma il loro. È la capacità di stare vicino, a fianco, senza sostituirsi, senza sovrapporsi”   

( Mondo zero3 la rivista per la prima infanzia. Editrice La Scuola pp 9 ) 


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